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Può sembrare paradossale ma l'acqua, elemento principale di ricchezza del nostro paese, ha per molto tempo costituito la fonte primaria al mancato decollo del turismo ambientale. Caposele, cancellata per anni dalle cartine geografiche. perché considerata un obiettivo militare, oggi lentamente si fa scoprire anche grazie alle sue bellezze naturali. Per conseguire tale condizione, varie iniziative sono state proposte e applicate: dalla gestione delle visite presso le sorgenti del Sele (oggi di pertinenza dellAQP), alla realizzazione del museo dell acque, del parco fluviale, del museo di Leonardo fino alla creazione di alcuni sentieri montani, di facile percorrenza, tracciati in collaborazione con Irpinia Trekking.
Per consentire la conoscenza del nostro patrimonio ambientale, dei panorami, della flora e della fauna si è innanzitutto attuata una seria politica ambientale (a qualcuno indigesta) volta all'eliminazione di alcuni forti fattori di disturbo quali il contrasto al bracconaggio, allo scarico di rifiuti in aree protette, al pascolo abusivo, al taglio e furto di alberi, alla raccolta senza regole dei prodotti del sottobosco, etc. Le suddette iniziative, finalizzate alla tutela del territorio, hanno contribuito alla realizzazione dei sentieri riportati in questa mappa. Altri, più impegnativi e maggiormente selvaggi, sono in attesa di ricevere finanziamento. Grazie a questa pianta è oggi possibile scoprire dei posti incantevoli, sconosciuti al turismo di massa, fare delle passeggiate rilassanti tra i boschi, allontanare lo stress quotidiano, godere di scorci alpini e, stando in silenzio mentre si assapora un paesaggio, ascoltare lo stridere del falco ed in taluni casi il grido dellaquila, riuscire a scorgere dalle martore. faine o volpi, ai tassi, ai cinghiali e, con un pizzico di fortuna, incontrare il re della montagna, il lupo. Ma la nostra attività non si ferma qui stiamo lavorando, con gli enti competenti, per cercare di migliorare la nostra biodiversità sostenendo la tutela del lupo e aiutando gli allevatori nelle loro funzioni, per far si che in un futuro non troppo lontano, mentre si passeggia tra i boschi di faggio si possa incontrare qualche esemplare di capriolo italico o di cervo.
L'assessore alle politiche ambientali Avv. Angelo Ceres